giovedì 16 aprile 2015

Il Dritto e il Rovescio


...dritto rovescio, rovescio e dritto… 



per le magliaie questa è la sequenza dei punti. La loro sapiente alternanza permette la definizione di meravigliosi intrecci.  Ma per il famigerato rovescio che è anche il lato oscuro del dritto, ci sono poi giustificati motivi per essere stato sempre così considerato? Se  per “dritto” si intende ciò che va come ci si aspetta che vada, seguendo le regole esplicite e implicite della consuetudine - e dunque qualcosa che certamente non è storto - ma anche, una persona scaltra che sembra saperne più delle altre, be’, allora sarà perfetto ma piuttosto antipatico. Ci troviamo forse in una casa tirata a lucido (salvo poi aprire i cassetti) con una padrona di casa perfettamente pettinata che guarda con orrore quel capello appena caduto sulla spalla del suo ospite; oppure in compagnia di una persona con dei modi impeccabili che però potrebbero nascondere chissà quali secondi fini.

Se però esploriamo i significati dei “rovesci”, ci accorgiamo che indicano dei catastrofici acquazzoni o i lati nascosti  dei golf infilati di fretta che lasciano intravedere le cuciture. Pensiamo forse all’insieme di nodi nei rovesci dei tappeti. Ma, come avviene per le foglie che vi ho proposto nell’immagine di questo post, mostrano anche la struttura e gli apparati funzionali.  E poi ci sono i rovesci delle medaglie ad indicare il lato negativo e sempre nascosto di ogni situazione. Ci sono i lati A e quelli B (dei dischi naturalmente) nei quali a volte questi ultimi hanno riscosso maggior successo. E per ogni foglio c’è il suo rovescio: lo sanno bene i grafologi che ne sfiorano la superficie per percepire il rilievo che l’energia imprime allo scritto (provate anche voi).

Ma quanto sono utili e interessanti questi rovesci? 


Se li si osserva con attenzione possono svelare sorprendenti segreti. Nel mio lavoro svolto per favorire la scoperta del TALENTOnelTratto™  (a breve sarà pubblicato il libro di metodo Il Talento nel Tratto) il rovescio del foglio è prezioso per annotare i punti di difficoltà incontrati nel corso della ricerca: difficoltà esistenziali e di lavoro. Perché è proprio nel loro riconoscimento e nel dialogo costruttivo con i punti di forza il segreto del successo. Eppure non ci sarebbe un “dritto” se non ci fosse un “rovescio”.

I rovesci mostrano le cose come sono e non come vorremmo farle apparire

Vi propongo allora un fine settimana all’insegna dei “rovesci”. Si, consiglio di cercare il rovescio di tutto ciò che incontrate: quello delle monetine e dei quadri, ma anche dei fili d’erba e dei fiori. Oppure di ricordare tutti i rovesci di "successo" che avete incontrato nel corso della vostra vita. Scoprirete un universo affascinante. E non dimenticate di condividere qui le vostre scoperte.

Grazie


Felice fine settimana!