martedì 19 maggio 2015

Dillo con Parole Tue



In un silenzio carico di tensione...

l’insegnante faceva scorrere il dito sulla lista di nomi nel registro di classe. “Venga, venga, venga…” e arrivava il nome pronunciato con tono solenne. “Ti faccio una domanda facile facile…”. Alla lavagna, il poveretto era in attesa che qualche lume gli consentisse di superare dignitosamente l’interrogazione. E niente. Allora dalla cattedra arrivava un aiutino per favorire la memoria, ma otteneva solo qualche tentativo maldestro di completare le parole accennate.  “Ce l’ho proprio sulla punta della lingua prof”, si difendeva il malcapitato.

" E allora dillo con parole tue…"


lo incoraggiava il comprensivo professore.

Sarà stato il pomeriggio trascorso in cortile senza tener conto della possibilità di essere interrogato, o un metodo di studio non adeguato. Ma poteva anche essere che seppur era avvenuta la comprensione dei concetti, non si era in grado di riprodurla in una esposizione chiara, per non aver dedicato altrettanta cura all’uso del linguaggio: di quel linguaggio specifico. E allora potersi avvalere di un registro linguistico essenziale come quello solitamente parlato con i propri pari - le “parole tue”, appunto - avrebbe probabilmente reso più agevole la comunicazione.
Intendiamoci, ritengo che soprattutto in età evolutiva sia fondamentale la cura nell’acquisizione di competenze linguistiche versatili, così da potersi relazionare in modo adeguato a seconda dei contesti. Nel manuale di Graffi G. e Scalise S. (2002), “Le lingue e il linguaggio” si distingue fra: l’italiano scritto, parlato formale, parlato informale, regionale; dialetto di koinè (inteso come il dialetto regionale parlato dai lombardi rispetto ai pugliesi, ad esempio),  del capoluogo di provincia e locale. Tante modalità che con le evoluzioni culturali e sociali di questi anni si sono di certo ulteriormente arricchite. Ma poi, soprattutto nei linguaggi parlati, è raro trovare delle forme pure proprio perché ognuno negli ambienti che frequenta è esposto a situazioni che gli regalano esperienze personali e per certi versi uniche.
Il tema è affascinante e potrebbe dare avvio a interessanti discussioni. Il piacere di leggere una pagina ben scritta può essere simile all'incontro con un'opera d'arte. Trovo però che fra tutte le possibilità classificate dagli studiosi, i dialetti costituiscano un grande capitale nella disponibilità comunicativa di tante persone. Inoltre, sono convinta che alcuni termini o locuzioni dialettali rendano ancor meglio il senso di ciò che si vuole trasmettere, rispetto a quello che può fare un registro linguistico più evoluto. Potete verificarlo leggendo quello che hanno condiviso i partecipanti alle community in Regalaci un Proverbio  (molti contributi sono in dialetto).  Credo allora sia utile conservare anche le disponibilità dialettali come ricchezze ereditate e certezze identitarie importanti nel bagaglio culturale di ognuno.

Un immenso capitale di conoscenze ed esperienze


E la possibilità di utilizzare il proprio modo senza timore di essere giudicati è ancora più preziosa nel mondo degli adulti. Soprattutto se questi non hanno avuto una formazione scolastica soddisfacente, non è detto che non abbiano maturato competenze raffinate in molti ambiti del sapere conseguite sul campo durante l'attività lavorativa o seguendo le proprie passioni. Degli immensi capitali di conoscenze situate, bloccate dietro il timore di giudizi lapidari per esposizioni in un italiano parlato informale o povero, potrebbero rendersi disponibili e produrre nuova conoscenza proprio grazie all'interazione.

Viva i social network


Uno dei vantaggi dei social network e della rete in generale è l’aver reso più colloquiale lo scambio di informazioni, legittimando proprio questi linguaggi meno evoluti e liberando risorse informative pregiate
Ma anche gli “errori” grammaticali e le frasi sconnesse suscitano meno sorpresa in quanto la funzione di completamento automatico  della quale è provvista la gran parte dei dispositivi mobili ne produce in grande quantità. Insomma, ci siamo abituati all’imperfezione in virtù di una comunicazione più immediata. E allora si ottengono risposte risolutive per tanti problemi proprio perché si può accedere a quel capitale di esperienze custodito da tanta umanità.

Il proprio modo di parlare è una manifestazione del proprio modo di essere...

e forse è arrivato il momento di rompere eventuali indugi e sbloccare il capitale presente in ognuno perché è proprio al suo interno che è possibile cercare e liberare i personali talenti.

Nel libro Il Talento nel Tratto , sono proprio "le parole tue" a condurre verso la scoperta di informazioni preziose che ti riguardano.
Concludo con locuzioni dialettali romanesche


"Famo a capisse" e allora... "Parla come magni"


Conosci altri modi per indicare gli stessi concetti? Puoi condividerli qui oppure nella pagina Facebook Talento nel Tratto
#talentoneltratto




Grazie
 

giovedì 7 maggio 2015

Fotografa la tua Scrittura

Adesso è facile...



basta inquadrare un particolare con il telefonino e scattare. Per la mia grafia, che vedi nell’immagine di questo post, ho fatto così. Ma non è necessario fotografare una porzione così ampia di scrittura: basta un particolare, una decina di caratteri. Il bello sarà proprio cercare all'interno di un tuo scritto quel particolare che ti piace e vuoi immortalare in una foto, e potrai farlo anche utilizzando degli appunti o parti di scarabocchi e disegni. Poi, se ti fa piacere puoi condividerla sulla pagina facebook Talento nel Tratto . Ho intenzione di costruire uno sfondo con tutte le grafie che arriveranno, così che ognuno possa riconoscere la propria fra tante.

Oppure puoi inviarla a un indirizzo di posta elettronica (anche il tuo). E allora troverai la tua "opera" come allegato e ne potrai fare ciò che vorrai; ingrandirla e osservare il tratto fin nei minimi dettagli; oppure unirla ad altri scatti di particolari ripresi da altri campioni appartenenti a vari momenti della tua vita e farne un puzzle. Vedrai, è divertente!

Perché farlo?




È la tua opera d’arte. E anche se fino ad ora hai pensato che non avesse nulla di interessante, in questo modo cambierai opinione. E ne sarai anche orgoglioso. Potrai allora ricordare con piacere, o forse no, la fatica di imparare a scrivere a mano e la soddisfazione dei primi successi.
È ormai ricorrente il dibattito sulla opportunità di insegnare ancora la scrittura a mano, considerato che la tastiera o il tocco sullo schermo dei telefonini rende molto più veloce la comunicazione. Puoi seguire o partecipare al dibattito cliccando qui: Scrivere a mano patrimonio dell'umanità .

Ecco, questo “gioco” ha come obiettivo la comunicazione, ma innanzitutto con te stesso. Partendo dall’osservazione della tua scrittura, qualcosa di strettamente collegato alla tua individualità, è possibile accedere a quelle informazioni, un capitale, che permettono la conoscenza di te.

È in uscita un libro di metodo, Il Talento nel Tratto , che ti condurrà attraverso un percorso appassionante in cerca dei tuoi talenti innati. Imparerai tecniche grafologiche, autobiografiche e stratagemmi per un lavoro efficace.

E allora forse tornerai a cercare dei momenti per dedicarti alla scrittura e...

Raccontare la tua storia... per te o per quelli che verranno

Grazie