giovedì 6 ottobre 2016

Asfalto stellato


Il primo freddo e il tepore del primo maglione di lana

Il cielo minaccia pioggia e mi sembra di sentire il profumo delle castagne arrosto. Tutti i riferimenti di vita per periodi simili a questo tornano alla mente e anche una piccola cosa, e soprattutto presente spesso sotto i nostri sguardi, come delle foglie sull’asfalto, può essere interpretata alla luce di questi ricordi. Adesso qualcosa è cambiato, i bambini tornano da scuola con gli zaini a volte muniti di rotelle e non più con le cartelle. E le caldarroste si cucinano sul fornello nella pentola bucata e non più nel camino. Ma poco importa.
Se vivessi in un paese con clima molto caldo o molto freddo per tutto l’anno e se appartenessi a una cultura diversa, queste sensazioni non le proverei. Ma certamente avrei altri riferimenti ugualmente forti a guidare percezioni e suscitare emozioni.

Un conto è la realtà e altra cosa è la nostra interpretazione della realtà

 “La mappa non è il territorio”, recita un assunto di base della Programmazione neurolinguistica (Grinder e Bandler). E ognuno incontra la realtà a modo suo e la descrive in modo personale perché le esperienze di vita riferite a quel particolare stimolo intercettato dai sensi sono uniche. Belle o brutte si presentano alla mente e ci cambiano gli stati d'animo aprendoci a nuove esperienze oppure ponendo delle barriere.
Spesso non è la realtà a porre delle barriere ma le emozioni che la nostra interpretazione suscita
E dunque poco importa che nell’immagine di questo post ci sia una foglia e qualche frammento di autunno caduto da un albero. Io ci vedo un cielo stellato. Proprio come quella carta azzurra che si metteva come sfondo nei presepi domestici.
E torno bambina con tutta la ricchezza dei ricordi di allora.
Regalaci qui un tuo ricordo di autunno…
Grazie