sabato 20 febbraio 2016

Cos'è per te il Mare?


 


“A un tratto la sagoma di una balena irta di lance e di arpioni e coperta di corde aggrovigliate infranse del tutto la superficie delle acque, proiettando all’altezza  di una decina di metri un getto di vapore. «Avanti!» urlò il capitano Achab”.

 

Molti ricorderanno questa avvincente sequenza del celeberrimo romanzo del 1851, Moby Dick, di Herman Melville. La letteratura sul mare ci ha fornito molte storie, frutto della fantasia di un romanziere ma anche memoria di fatti realmente accaduti. E la realtà spesso ci sorprende. Alcune storie le abbiamo incontrate, altre le abbiamo scelte e hanno suscitato in noi meraviglia, quiete o paura.


Ognuno ha delle informazioni sul mare costituite da nozioni ed esperienze. Emozioni più o meno piacevoli collegate a un luogo, che subito riaffiorano alla mente quando ci portiamo lì con l’immaginazione.
Il mare di tutti
Fra queste informazioni, capitale di ognuno, c'è una parte socialmente condivisa fra coloro che appartengono alla stessa cultura legata a un territorio oppure a un periodo storico.  Pensate a Ulisse durante il suo viaggio di ritorno a Itaca! Tutt'altra cosa rispetto a quello che viveva Totò in costume zebrato nel compito di accompagnare le signore di inizio ‘900 a fare i “semicupi”, nel celeberrimo film il Turco napoletano del 1953.
Ma anche adesso per un esquimese il mare ha un significato diverso da quello che potrebbe avere ad esempio per un pescatore di perle. Così come un abitante di una città di mare ha una esperienza e una visione diverse da chi al mare ci va solo per vacanza. La percezione cambia anche a seconda della stagione o dell'età di chi lo vive.  
Il mare di ognuno
 
Però ognuno ha anche una storia personale e unica con il mare ed è quella la parte più pregiata del racconto alla scoperta di sé.
Propongo una...


Piccola esercitazione

I° parte

Adesso ti chiedo di indicare qui nei commenti e in poche parole "cos'è per te il mare". Fatti guidare dalla memoria dei tuoi sensi e quindi: cosa vedi, cosa ascolti, cosa tocchi, i profumi e, perché no, i sapori.

II° parte

Poi, se vorrai potrai prendere dei fogli bianchi - ma vanno bene anche a righe o quadretti -  lo strumento che utilizzi di solito per scrivere, cercare un momento e un luogo tranquilli e scrivere tutto quello che viene in mente sulla tua esperienza del mare, sin dalla prima volta che lo hai incontrato. Oppure potrai descrivere un evento particolare. Vedrai affiorare alla memoria anche circostante e persone che ti racconteranno molto di te.

Per una visione completa del metodo: (TALENTOnelTratto®)

 
Ed ecco i contributi dalla rete pubblicati nel post del 21.02.2016

Dalla pagina facebook

Vienna D’anselmo - È meraviglioso il mare...
È dove lasci tumulti e gioie, è spuma che ruba i ricordi alla sabbia... è felicità, freschezza e malinconia…
È salvezza il mare…è speranza...troppo spesso però è morte...onde miste a lacrime...
È eccessivo il mare...ma è sempre meraviglioso!
Sandra Gronchi - Il mare è gioia vera, divertimento, rinascita fisica e mentale, amicizia, lettura continua, scoperta e tant'altro...
Vincenzo de Pasquale - ... Infinito in movimento.
Gina Marcantonini- È un'eterna fonte di energia.
Un amico obiettivo ma anche lunatico che ti sbatte in faccia la realtà.
Una spugna che risucchia tutta la negatività per trasformarla in qualcosa di nuovo e straordinario
Lu’ Divara- Il mare incanta, il mare uccide, commuove, spaventa, fa anche ridere, alle volte, sparisce, ogni tanto, si traveste da lago, oppure costruisce tempeste, divora navi, regala ricchezze, non dà risposte, è saggio, è dolce, è potente, è imprevedibile. Ma soprattutto: il mare chiama.
(Alessandro Baricco)

Salvo Rao- La profondità del mare nel suo punto più lontano, lì dove è un tutt'uno con l'orizzonte, ti sospinge verso l'infinito, le sue onde spumose cancellando le tue orme lasciate da poco ti ricordano la nostra precarietà.
Franco il Poeta Sorrentini - Il mare? io vado spesso a trovarlo, a volte sto in silenzio a volte gli parlo, gli dico sei grande ti vorrei abbracciare, sei la vita sei l'amore sei il mare, rispettiamolo lo stiamo uccidendo.
Roberta Atrebor Mannoni - ...è lo specchio del cielo! È un immenso grembo nel quale lasciarsi cullare. È l'infinito che inghiotte o salvifica...È un immenso cimitero dei nostri giorni
Carmelo Orlando - ...Cos'è per me il mare? ma sicuramente …Amore, Musica, Poesia!!!!
Silvano Buzzurro - Il mare per i miei occhi è come ossigeno per i miei polmoni.
Marina Balbi - Il mare: simbolo dell'inconscio collettivo.
Corrado Pani - È qualcosa di straordinario!!
Loredana Balducci- La pace, la serenità...... L'infinito
Nicola Roni - La mia vita...
Gabriele Cazzulini - Il vuoto da contemplare
Marco Loconte - Mmm...Bella domanda. Il Mare è uno dei 4 elementi…è acqua...come Terra…fuoco e aria è un elemento della Vita. È nota essenziale in scala reale nella musicalità della Vita dell'essere umano. Noi così piccoli innanzi ad ognuno dei singoli elementi…Noi così affascinati da Essi.
E del Mare…l’immensità e la varietà di Vita concentrata in Esso. Be’ lascia senza fiato ed ogni emozione dell'umano innanzi al Mare è a parer mio in vocabolario molto sintetica da poter descrivere a pieno rispetto alla Maestosa intensità di qualsiasi tipo d'emozione che si possa provare.
Il Mare…Lui crea…devasta e ricrea…lui in descrizione poetica d’entità…può esser ciò che vuole davanti alle nostre percezioni.
Da G+
Domenico Noè - Impossibile, davvero IMPOSSIBILE, sol pensare di farne un cenno, nelle strettoie di questo software! Necessita un mare di tempo, un mare di spazio, un mare di attenzioni.
Ad maiora! Grazie e cordialità
ornella lo prete - Domenico Noè, grazie a te per la partecipazione. Dunque è talmente grande da non poter trovare parole adatte per descriverlo se non collegate alla categoria dell'Infinito? Felice giornata a te
Domenico Noè - No, no! cara Ornella. Il mare è finito. Noi, e tutte le nostre percezioni, siamo finiti: nel tempo, nello spazio, nella carica atomica, ecc. Forse neppure l'Universo è infinito...Infinito è soltanto Dio. Per definizione. "L'Amore che muove il Sole e l'altre stelle", per dirla con Dante.
Mi pare utile evidenziare, invece, che il mare è immenso. Io sono figlio della costa ionica della Sicilia, credo di poter affermare - tenendomi ben stretto all'umiltà - di sapere qualcosa del mare, di capire che, per conoscerlo, bisogna prima amarlo. L'Amore ci apre gli occhi della mente - come sappiamo - perciò avvertiamo, e poi comprendiamo la poesia del mare, sia dolce sia furente.
Quindi, come possiamo, in poche parole, definire l'immensità del mare? Ecco, da qui discende la necessità di tempo, e tutto il resto. Indubbiamente, sarebbe bello parlarne, cominciare a descriverlo, ma..., ma dovremmo vivere una realtà mista tra lavoro, vacanza e avventura, negli angoli di mare del mondo...
Al momento, al momento siamo imprigionati nelle nostre anguste realtà, le quali ci rimpiccioliscono...E, tra l'altro, ci impediscono di dialogare col mare, e fissare sulla carta le sue meraviglie. Così tanto offese, dagli umani, nei nostri grigi ultimi tempi!
Questo è il minimo che, qui, posso dirti...Comunque, ne son contento!
Grazie per avermi dato questa piccola possibilità!
Serena giornata per te!
ornella lo prete - Domenico Noè, mi è sembrato di stare lì a guardare il tuo mare, ascoltare le tue parole e riflettere con te. Grazie
Domenico Noè - Bello! Sinceramente Bello! Un Grazie immenso, ...circa come il mare!
Buon tutto, gentilissima Ornella!
Roberta Tosi - Il mare?  Per me è vita, ci vivo e non potrei farne a meno...alzarmi e vedere dal terrazzo di casa mia questa distesa immensa di acqua, mi infonde serenità.

I contributi più recenti sono visibili qui, nei commenti, dove potete anche aggiungere ulteriori pensieri.
 
Grazie

lunedì 15 febbraio 2016

"Dove si vede fra 10 anni?"



Che strana domanda!

Dite la verità, questa domanda vi ha spiazzato! La prima volta che ve l’hanno posta durante un colloquio di lavoro è stata una “sorpresa”. Sembrava che tutto stesse andando per il meglio. Vi eravate preparati su vision, mission e valori dell’azienda. Avevate curato ogni dettaglio nell’abbigliamento e studiato gli aspetti del linguaggio non verbale - le espressioni del viso, la gestualità e la postura - perché si sa che i selezionatori sono dei volponi e magari sono capaci di scartare perché le braccia sono conserte. E poi vi siete preparati a rispondere alle domande più “bastarde” sul vostro curriculum. Hai visto mai che è un colloquio per un profilo ad alta resistenza allo stress! E invece no. Forse non vi hanno chiesto una vostra visione fra 10 anni ma solo su 5 (dipende dall’età del candidato;-) però da quel momento in poi avete iniziato a pensarci.

Dove vuoi andare?

Ma perché è così importante saperlo adesso? Cosa può importare a un’azienda?

Fissare una meta lontana, arrivare sulla cima di una montagna ad esempio, vuol dire preparare tutto ciò che serve per poterla raggiungere. Vuol dire valutare se le nostre gambe potranno sostenere un tragitto di quel tipo, se abbiamo le competenze per superare le asperità del terreno che dovremo percorrere e allora dovremo fare un bilancio di ciò che abbiamo e ciò che occorre per conseguire il risultato.

Quando lo vuoi realizzare?

Darsi un tempo vuol dire dare a quell’obiettivo un posto importante nel flusso delle attività che costituiscono le nostre giornata. Vuol dire avere un cronometro nella mente che inesorabilmente ci costringe a valutare l’occupazione del tempo in maniera efficiente ed efficace per conseguire la meta. Una ginnastica che allena e alza il livello di consapevolezza per renderci adeguati a mete sempre più sfidanti.

Davvero lo vuoi?

E allora scopriamo che non sarà proprio una passeggiata. Dovremo impegnarci a fondo e forse dovremo anche fare delle rinunce a piccoli piacerei quotidiani in virtù di un possibile, forse molto probabile ma non certo, risultato futuro. Qui entriamo nel mondo delle “motivazioni”: se mancano quelle manca l’energia per far funzionare la macchina. E allora è indispensabile chiedersi quanto è importante quella meta e come ci sentiremo quando l’avremo raggiunta. Ci farà sfuggire a un dolore - forse quel senso di insoddisfazione perenne che abita tutte le nostre giornate - oppure ci darà un piacere straordinario sempre nuovo perché ci consentirà di occupare gran parte della nostra vita in attività che ci gratificano?

Appare evidente che per poter rispondere alla domanda iniziale, e quindi immaginare scenari futuri, è necessario conoscere a fondo noi stessi: le nostre qualità e le difficoltà che abbiamo incontrato nel corso della nostra vita. 
Nel libro Il Talento nel tratto è esposto un nuovo metodo di ricerca che propone un percorso guidato fra comportamenti di scrittura e di vita, per conseguire questi risultati. Ma è possibile anche intraprendere la ricerca personale insieme a noi a Milano, il 26 novembre 2016

Piccola esercitazione

Ti va di provare? Cerca un momento di calma e un luogo silenzioso e privo di stimoli disturbanti. Prendi 3 fogli di carta e lo strumento che utilizzi abitualmente per scrivere. In cima a ogni foglio scrivi una delle tre aree di ricerca: lavoro, interessi e cuore. Compilane uno per volta elencando tutto ciò che desideri ottenere nei prossimi 5 anni. Rifletti con calma e poi individua per ogni area l’obiettivo più importante e possibile e scrivilo in una griglia simile a quella che vedi di seguito.

Dove ti vedi fra 5 anni?
 
Obiettivo
Perché lo vuoi
Cosa ti occorre
Lavoro
 
 
 
 
Interessi
 
 
 
 
Cuore
 
 
 
 

Al termine di questa piccola esercitazione ti accorgerai di aver aggiunto qualcosa alla conoscenza di te. Tutto sta a iniziare!

 
Grazie